Amicizia tra Mozart e Haydn

“haydn“

Qualche anno prima di lasciarci, Leonard Bernstein diresse una toccante esecuzione dell’incompiuto Requiem di Mozart. L’esecuzione, pubblica ma senza applausi, era dedicata all’anniversario della morte della moglie del direttore. Nel filmato che ne fu tratto, compare, a precedere l’esecuzione, la lettura di Bernstein della celebre “Lettera al padre” di Mozart. Certo, Wolfgang ha scritto molte lettere a suo padre Leopold, ma questa è la più nota, e forse la più bella, poiché lascia trasparire un lato della personalità mozartiana che spesso e volentieri viene coperto dallo stereotipo del Mozart frivolo. Mozart scrisse la lettera sapendo delle gravi condizioni di salute del padre, e il tono pare voler essere quasi consolatorio.

Carissimo papà,
Ricevo in questo momento una notizia che mi abbatte molto – tanto più che stando all’ultima sua lettera potevo supporre che lei, grazie a Dio, fosse in buona salute – ma ora sento che lei è molto malato! Non ho certo bisogno di dirle quanto arda dal desiderio di ricevere da lei stesso una


Cogliamo l'occasione del concerto organizzato per il bicentenario della morte di Haydn, che si terrà Sabato 21 Febbraio alle 21:15 al Teatro Giotto di Vicchio, per indagare il particolare rapporto di amicizia che interessò Haydn e Mozart.

Leggendo l'epistolario mozartiano non si può non notare come assai spesso egli si mostrava critico, ironico, [mozart] sprezzante nei confronti dei musicisti dell'epoca. Esplicativo in tal senso è un raggelante commento che Mozart diresse ad un giovanissimo ma già stimato Beethoven al quale aveva concesso audizione: "davvero molto grazioso, ma troppo meccanico".
Simili valutazioni delle altrui capacità musicali, dirette senza distinzioni a pianisti mediocri, a compositori (giustamente o ingiustamente) famosi, giovani o anziani, ai tanti cantanti coi quali collaborava, derivano da due cause principali.
Innanzitutto Wolfgang Anadeus Mozart soffriva della mancanza di fiducia di suo padre Leopold, vice Maestro di Cappella di Corte di Salisburgo, il quale aveva sempre creduto nelle doti musicali di suo figlio ma dubitava della sua imprenditorialità. Wolfgang rispondeva a questa misconoscenza paterna tendando di "farsi bello" davanti agli altri, esagerando quindi i propri pregi e gli altrui difetti. A questo si aggiungeva la mancanza del raggiungimento di un pieno successo durante la sua carriera, reso ancor più indigesto dalla consapevolezza della propria bravura, che lo rese assai "allergico" a trionfi di altri musicisti.

Nonostante ciò il rispetto di Mozart verso Haydn fu immenso. In un periodo in cui i compositori dedicavano le proprie composizioni ad aristocratici e nobili, per cercare di massimizzare i profitti, Mozart dedicò sei dei suoi quartetti ad Haydn, pregando nella prefazione che Haydn potesse "accogliere i sei figli [i quartetti] ed essere loro padre, guida e amico".
Haydn e Mozart si conoscevano bene. A Salisburgo Michael Haydn (fratello minore di Franz Joseph) frequentava regolarmente la famiglia Mozart e divenne amico intimo di Wolfgang (famoso è l'aneddoto sui duetti per violino e [haydn] viola di Mozart, che pare siano stati composti per completare la serie di sei che Michael Haydn aveva in commissione ma non riusciva a portare a termine per seri problemi di alcolismo). Tramite questo rapporto fu possibile l'incontro tra Franz Joseph Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart, i quali rimasero in contatto per tutta la vita e probabilmente concertarono addirittura insieme; il clarinettista M. Stadler ricorda infatti di un'esecuzione dei quintetti di Mozart K 515, 516, 593 (con entrambi alla viola), mentre il tenore M. Kelly parla di un quartetto formato da Haydn, Dittersdorf, Mozart e Vanhal (tutti stimati compositori dell'epoca).
Ad Haydn non sfuggiva la grandezza di Mozart, che in ogni occasione andava lodando, come successe il 15 Gennaio 1785, quando durante l'esecuzione di musiche mozartiane Haydn disse al padre Leopold: "Vi dico innanzi a Dio [...] che vostro figlio è il più grande compositore ch'io conosca."
Questa reciproca ammirazione, vissuta senza ostilità ed invidia, è piuttosto un unicum nel panorama musicale di un epoca in cui i musicisti combattevano a fondo per poter raggiungere una tranquillità economica.
Certamente hanno aiutato la differenza di età (Haydn aveva 28 anni alla nascita di Mozart) e la non collisione delle loro carriere musicali (Haydn era rinchiuso in una dorata prigione, come compositore e maestro della isolata corte degli Esterhazy, mentre Mozart si indaffarava come libero professionista tra Vienna e Praga), ma tutto ciò non basta a giustificare tale ammirazione.

Studiosi puntano l'attenzione sull'appartenenza alla stessa Loggia Massonica viennese, ma tale teoria è discutibile visto che Haydn, al contrario di Mozart, non partecipò mai a riunioni massoniche nonostante l'affiliazione.
Un'interpretazione possibile è che Mozart ed Haydn, il cui indubbio scopo era quello di esprimere le passioni del proprio presente storico, fossero consapevoli che la quasi totalità della musica dell'epoca fosse vacuo e mero intrattenimento (qui si potrebbe aprire una lunga parentesi sui giorni nostri, sommersi da innumerevoli gigabytes di musichette commerciali), e che in fondo, pur nel diverso linguaggio musicale (Haydn, figlio di maestro carraio e cuoca di corte, si esprime con schiettezza, in bianco e nero, mentre Mozart ha maniere più aristocratiche, dai morbidi colori), la loro condizione solitaria di musicisti "messianici" li rendesse fratelli.

Stefano Zanobini